Gli sceneggiatori Rosalia Finocchiaro e Andrea Pasini con la partecipazione di Giuseppe Di Bernardo ci raccontano alcune curiosità sull'inedito di dicembre 2020.
Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo: NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.
IL TITOLO: Trovare un titolo all'albo che non fosse spoiler non è stato facile. Volevamo che fosse incentrato sulle due “nuove” protagoniste, Olga e Luisa, e non ci doveva essere alcun riferimento, neppure vago, all'amnesia di Eva. Il titolo di lavorazione non ci poteva essere di nessun aiuto, anzi, come spesso succede era inusabile: “Eva barbona”. Alla fine “Vite al margine” ci è sembrata la soluzione giusta, non troppo ingannevole verso il lettore ma totalmente privo di spoiler.
ARMANDO: Chi è Armando? In una prima fase la parte dedicata alla vita di strada di Olga e Luisa era più ampia e articolata.
Armando era un barista, per nulla simpatico (ma innocuo) con cui Luisa aveva avuto a che fare più volte e che aveva imparato a manovrare, sfruttando la sua antipatia per i senza tetto. Purtroppo le cose da raccontare erano veramente tante e la scena con Armando è stata tagliata. Bye bye Armando, sarà per un'altra volta.
DIABOLIK IL CUOCO: Non si vede spesso Diabolik nelle vesti di cuoco, ma questa è la seconda volta che capita in una nostra storia. La prima è stata nel 2015 nell'albo “Uno dei tre” e anche lì il Nostro si era misurato con un filetto alla Wellington. In realtà, per questo numero, Andrea aveva anche cercato una consulenza dei fan e collezionisti esperti del gruppo Facebook “Il mondo di Diabolik”, chiedendo quale fosse secondo loro il piatto preferito di Eva. Il breve sondaggio ha portato a un risultato schiacciante: filetto alla Wellington.
“IO NON SO CHI SONO!”: Questa citazione l'hanno colta in tantissimi, inutile dilungarsi, sono proprio le stesse parole che usa Diabolik, rivolgendosi a Ginko, in uno dei capisaldi della serie: “Diabolik chi sei?” del 1968. Se qualcuno non l'avesse letto è decisamente da recuperare!
“DANNATO ISPETTORE!”: Questa era una citazione un po' meno immediata, ma perfettamente a tema. Come in un gioco di specchi, la nostra storia di amnesia riprende, ribaltandoli, i punti principali di un'altra famosa amnesia, quella di Diabolik ne “I due nemici” del 1966. Ora come allora la reazione dei Nostri davanti allo storico nemico è rimasta la stessa. Anche in questo caso se non avete letto l'albo vi consigliamo di recuperarlo.
GIUSEPPE DI BERNARDO: Veniamo finalmente all'ospite speciale di questo dietro le quinte. Non siamo stati solo noi autori dei testi a disseminare di citazioni (filmiche e no) la storia, anche il diaboliko disegnatore Di Bernardo ha inserito i suoi omaggi. In ordine di apparizione: il primo è anche il più difficile, è un divertissement dell'autore che l'ha reso praticamente impossibile da cogliere, solo per solutori più che abili e dotati di super vista. Si trova a tavola 8 (pagina 10) ed è un omaggio all'Insonne, personaggio creato dallo stesso Di Bernardo assieme ad Andrea J. Polidori, che è raffigurata nel manifesto appeso al muro.
Il secondo è molto più evidente (e sui social è stato notato da qualcuno): si trova a tavola 63 (pagina 65) e si tratta del quadro “Giuditta che decapita Oloferne” di Artemisia Gentileschi, scelta molto evocativa e a tema con la scena che si è appena conclusa. Per chi volesse vedere la magnifica opera dal vivo, quando sarà possibile, è esposta al Museo degli Uffizi di Firenze.
Il terzo si trova a tavola 117 (pagina 119) ed è una sorta di “spoiler subliminale”, infatti la statua della giustizia che vediamo lì rappresenta simbolicamente quello che sta per accadere: Eva/Noemi sta per farsi giustizia uccidendo Koeller.