Lo sceneggiatore Roberto Altariva ci racconta alcune curiosità sull'inedito di marzo 2021.
Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.
DIABOLIK NEGLI U.S.A. – Le ambientazioni statunitensi da sempre pervadono l’immaginario degli italiani, anche perché tra i film, i romanzi e le serie televisive di maggior successo nel nostro paese ci sono sempre state proprio le produzioni americane; eppure Diabolik ha sempre preferito muoversi sullo sfondo di città europee riviste attraverso l’immaginaria geografia della serie. L’idea alla base di questa storia era di far agire il Re del Terrore in un ambiente a lui estraneo, in cui fosse costretto a ricorrere all’aiuto di persone del luogo: quale miglior occasione, quindi, per ambientare una storia negli U.S.A.
In realtà, qualche corrispettivo delle città degli Stati Uniti era già apparso nella serie, in un paio di occasioni: nella storia doppia “Un’Isola Maledetta”/”Fuga dall’Isola” (nn. 8 e 9 del 2007), in cui la sede della multinazionale con cui si scontrava Diabolik era chiaramente in America ma lui non vi metteva piede, e ancor prima in “Contratto per Uccidere” (n. 6 del 1982), con una vicenda ambientata a Newsal, che nell’intenzione degli autori probabilmente corrispondeva a New York, ma a parte in un paio di vignette l’ambiente non ricordava molto la grande città degli Stati Uniti.
Anche il romanzo di “L’Ora del Castigo”, scritto da Andrea Carlo Cappi, era in parte ambientato in America, anche in una Manhattan che lì è chiamata Isòla, come la città immaginaria dei romanzi di Ed McBain dedicati all’87° Distretto.
RIBATTEZZARE NEW YORK – Personalmente, sia Newsal che Isòla non mi piacevano per nulla come nomi per la simil New York City che doveva apparire in questo albo. Insieme ad Andrea Pasini, abbiamo quindi deciso che il primo doveva corrispondere a una differente città dei nostri USA, mentre il secondo non rappresentava un problema, in quanto i romanzi di Cappi non sono considerati “canonici”, e comunque – come detto – Isòla corrispondeva a Manhattan, non a New York City. Da appassionato dell’87° Distretto, ho però voluto ugualmente mantenere l’omaggio a McBain ribattezzando la città Grover City: Grover Avenue, infatti, è il viale in cui si trova il distretto di polizia nei romanzi della serie.
IL FUNZIONARIO ELIMINATO – Nelle prime fasi di stesura del soggetto era previsto che Diabolik, all’inizio della storia, decidesse di tentare di rubare il bracciale durante l’asta e non prima perché il trasporto del gioiello era organizzato in modo estremamente sicuro da un giovane funzionario della casa d’aste, che in questa storia sarebbe stato poco più di una comparsa ma che avrebbe potuto tornare in futuro con un ruolo più ampio. Il funzionario è stato eliminato, non dal pugnale di Diabolik, ma per la necessità di dedicare maggior spazio alla vicenda principale, divenuta più lunga di quanto inizialmente preventivato, riducendo quindi all’osso la parte iniziale della storia.
SOCIETÀ MULTIETNICA – A Clerville è raro vedere persone che non siano occidentali dalla pelle bianca, a meno che non sia necessario per la trama, ma non si poteva invece ambientare una storia negli U.S.A. senza raffigurare la nazione come il crogiolo di razze che è, perciò anche se i personaggi principali sono tutti bianchi, a tavola 17 vediamo un taxista che dall’aspetto sembra provenire dall’Asia Meridionale (in sceneggiatura l’avevo indicato come pakistano) e qualche poliziotto di colore.
OMAGGI IN GIALLO... – L’ambientazione americana e la presenza di ben tre detective hanno portato quasi naturalmente a inserire nella storia molti omaggi alla narrativa hard-boiled e noir: dai morti in vicoli malfamati, ad Eva ritratta come una classica Femme Fatale (chi meglio di lei?), al classico detective squattrinato e un po’ sbruffone che ha problemi con l’ex moglie. Inoltre, anche i nomi dei personaggi omaggiano la lettura gialla, hard-boiled o classica, a partire da quelli dei detective: Shane deriva (un po’ storpiato) dal Mike Shayne di Brett Hallyday, Archer era il nome del socio di Sam Spade ne Il Falcone Maltese di Dashiell Hammett, mentre Bosch, il falso nome con cui si presenta al club enologico, è il protagonista dei romanzi di Michael Connelly, e infine Chase deriva dallo scrittore James Hadley Chase.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, i cognomi Sternwood, Mars e Malloy provengono da "Il Grande Sonno" e "Addio, Mia Amata", di Raymond Chandler, Gutman nuovamente da Il Falcone Maltese, mentre Durkin viene da uno dei detective che collaborano con Nero Wolfe. Infine, l’ispettore Wade è protagonista di alcuni romanzi di Edgar Wallace (ma il nome richiama anche la coppia di autori che si firmavano Wade Miller) e i suoi uomini Ritter e Flint hanno il nome di due dei detective della squadra dell’ispettore Queen nei romanzi di Ellery Queen; viene poi citato un certo Gores, che richiama l’autore Joe Gores.
... E ISPIRAZIONI VISIVE – Il disegnatore della storia, Antonio Muscatiello, ama rifarsi a volti di persone reali per i personaggi tratteggiati nella storia. Qualcuno ha correttamente notato che il banditore d’asta che compare all’inizio della storia è ispirato a Geoffrey Rush, che interpretava un ruolo analogo nel film "La Migliore Offerta", di Giuseppe Tornatore, l’ispettore Wade riprende l’aspetto dell’attore e cantante Eddie Constantine, interprete di vari film gialli e noir a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, mentre l’aspetto di Gutman ricorda l’attore francese Vincent Cassel. Gli altri personaggi sono invece raffigurati coi visi di amici e parenti del disegnatore, compresa Brenda Mars, la falsa identità ricoperta da Eva, per la quale ha preferito non seguire il mio suggerimento di ispirarsi all’attrice Vivien Leigh.
DAL GOLF AL VINO PASSANDO PER DEI SIGARI – In realtà, inizialmente il Club esclusivo all’interno del quale i criminali nascondono la loro refurtiva doveva essere un Golf Club, inserito in un ambiente ispirato a Los Angeles. Poi sviluppando la storia ci si è resi conto che appariva più comodo spostare il club in ambiente cittadino e quindi è stato deciso di trasferirlo a New York e di trasformarlo o in un club di amanti di vini costosi o di sigari. Alla fine, ho deciso per il club enologico che permetteva di far nascondere i gioielli dentro delle bottiglie modificate, cosa che mi sembrava visivamente più pittoresco. Se avessi optato per l’altra possibilità, i preziosi sarebbero stati semplicemente occultati all’interno di armadietti atti a mantenere i sigari a temperatura e umidità costante.
IL TITOLO – Inizialmente, il titolo di lavorazione della storia era “Coincidenze”, riferito alle morti dei primi due detective assoldati da Diabolik, che in realtà erano tutt’altro che coincidenze. Ma era un titolo troppo generico per identificare al volo la storia in questione, quindi è stato cambiato in “Tre Detective”, che è diventato poi il titolo definitivo. Come possibilità io avevo proposto anche “Il Club degli Assassini” e “Indagine Oltre Oceano”.