Lo sceneggiatore Roberto Altariva ci racconta alcune curiosità sull'inedito di febbraio 2021.
Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.
RISCRIVERE LA REALTÀ – Per quanto la maggior parte della storia sia un turbinio di azione e avventura, la lunga parte iniziale di presentazione degli eventi si ricollega alla realtà. Le vicende della giornalista Conchita Aguilar, infatti, riprendono con opportune modifiche quelle di Julian Assange, il fondatore dell’associazione WikiLeaks, che ha divulgato documenti segreti di molteplici nazioni, rifugiatosi per anni nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra per evitare l’estradizione e una possibile condanna in Svezia, e che in seguito è stato incarcerato in Inghilterra dopo che le autorità dell’Ecuador gli hanno revocato l’asilo politico.
Grazie a Ginko, nella nostra storia le cose andranno a finire molto meglio per Conchita, che riuscirà a fuggire dalla sua “prigione dorata”: il bello di scrivere opere di fantasia è anche il fatto che si può riscrivere in positivo avvenimenti foschi della vita reale.
GINKO 007 – Nessuno dovrebbe stupirsi se Ginko occasionalmente – come in questo caso – viene eletto a vero protagonista della storia, relegando in secondo piano il Re del Terrore e la sua compagna, visto che in realtà nello stesso primo numero della serie il vero protagonista, in fondo, non era Diabolik, ma il nostro ispettore.
Può forse stupire maggiormente il fatto che lo si renda protagonista, invece che di un’indagine poliziesca, di una storia che vede contrapporsi i servizi segreti di Clerville a un governo straniero. Ma che Ginko collabori occasionalmente con l’intelligence della sua nazione è un fatto assodato fin da “La Miniera di Diamanti”, n. 1 del 1965 (2° Serie) ed è divertente ogni tanto calarlo in qualche intrigo internazionale invece di farlo muovere in territori più che noti.
RENDERE VISIBILE L'INVISIBILE – Il gas è una materia invisibile e impalpabile, e in quanto tale crea sempre dei problemi in un fumetto, che è principalmente narrazione per immagini. Spesso su Diabolik si bara un po’, mostrando nubi di gas denso per dargli una forma fisica, ma nel caso di questa storia – che prevedeva una fuga di gas che causasse un’esplosione in cui rimanevano coinvolti i “nostri” – non era una soluzione praticabile. Avrei anche potuto limitarmi a mostrare l’esplosione improvvisa dell’albergo lasciando che fossero le parole dei giornalisti a spiegare a chi leggeva che vi era stata una fuga di gas, ma era una soluzione che non mi piaceva, perché ritenevo che avrebbe confuso i lettori portandoli a sospettare che ci fosse altro, sotto. Ho quindi risolto la cosa inserendo la scenetta fra il cuoco e la cameriera, che mostra il fornello che si spegne accidentalmente lasciando continuare a uscire il gas per tutta notte. Cosa che i sistemi di sicurezza dei piani cottura attuali in realtà non permetterebbero, ma in certi luoghi si può immaginare che le regole siano meno stringenti.
QUEI BAFFI MI INVECCHIANO – Inizialmente, il direttore dei servizi segreti presente alla riunione a casa di Ginko era stato disegnato da Giordano senza baffi, ma in redazione è stato giudicato che sembrasse troppo giovane per il ruolo che ricopriva, ed è stato quindi deciso di aggiungere i baffi per farlo apparire più maturo. Nella scena a casa di Ginko che si svolge il giorno seguente, però, i baffi improvvisamente scompaiono... come se il personaggio, irritato dal fatto di apparire meno giovanile, non avesse gradito la cosa e avesse deciso di tagliarseli la sera precedente, appena rincasato. Come dite? È stato un errore di chi doveva aggiungerli? Può darsi, ma tutti gli scrittori hanno spesso l’impressione che i personaggi a volte prendano vita propria e facciano di testa loro.
LIBERA USCITA – Qualcuno si è domandato che fine abbia fatto la donna che ha consegnato la maschera a Conchita in ambasciata. In realtà non avrà avuto particolari problemi ad andarsene come era arrivata: le autorità locali non sanno come abbia fatto Conchita a fuggire dall’ambasciata e non conoscono il vero volto della donna che ha contribuito alla sua fuga, inoltre, la sorveglianza all’edificio era stata istituita per controllare che Conchita non scappasse ed è quindi prevedibile che venga presto smantellata una volta accertata a sua fuga, per cui le sarà bastato attendere un po’ di tempo per uscire e andarsene senza che nessuno la vedesse e si domandasse chi era e quando è arrivata lì. Naturalmente, facendo in modo di tenerla nascosta alla vista delle spie interne all’ambasciata, la cui identità – come viene detto – è ben nota agli agenti di Clerville.
AIUTARE LA FORTUNA – Una delle regole della serie è che Diabolik non può vincere solamente grazie a un colpo di fortuna, eppure è una regola che stava quasi per essere infranta in questo episodio. Inizialmente, si era pensato di fare del dottor Jimenez, un giovane medico obiettore di coscienza, che, nonostante il parere contrario del suo superiore, quando i dispositivi a loro collegati iniziavano a segnalare un peggioramento dei parametri vitali, decideva di sospendere il sedativo a Diabolik ed Eva Kant per scongiurarne la morte, ovviamente senza dire niente a nessuno visto che stava disobbedendo a un ordine ricevuto. L’idea che Diabolik ed Eva riuscissero a sfuggire a Ginko per pura e semplice fortuna non mi piaceva per nulla e quindi ho preferito far corrompere a Diabolik il giovane dottore, trasformandolo così Jimenez in un personaggio decisamente meno nobile, per quanto lasci intendere che a muoverlo è anche il desiderio di voler aiutare la giornalista.
UN ONESTO LADRO – Considero Ginko l’incarnazione vivente della rettitudine e dell’onestà, e in questo albo ho potuto inserire ben due momenti che lo rimarcano. Il primo è quello in cui – durante la riunione con i due ministri e il capo dei servizi segreti, rimarca con forza che per quanto desideri catturare Diabolik ed Eva, non è disposto a sacrificare la vita di un’altra persona per ottenere il suo scopo.
Il secondo, invece, è verso la fine della storia, quando per aiutare Conchita a sfuggire al governo di Ramal e a una morte quasi certa, aggredisce l’impresario delle Pompe Funebri per rubare il carro funebre. Come quella sopra, anche la scena in cui Ginko lascia i soldi su una bara, per ripagare l’uomo del danno che si è trovato obbligato a infliggerli, per quanto condita dall’ironica battuta di Conchita (“Siete il ladro più onesto che abbia mai visto”), per me rappresenta l’essenza del personaggio.
IL TITOLO: Il titolo di lavorazione era un semplice “Estradizione”, troppo poco incisivo per diventare quello definitivo. “In cambio di una vita” era il mio preferito tra quelli che io stesso avevo proposto alla redazione, in quanto rimarca quello che ho scritto qui sopra.
Per il resto, se vi interessa saperlo, altre mie proposte erano “Merce di scambio” e “Fuga da Ramal”; tutto sommato sono contento che non sia stato scelto quest’ultimo anche perché di titoli con la parola “Fuga” ce ne sono già ben una quindicina nella serie.