Data la natura dell’articolo, per apprezzarlo a pieno è necessario aver letto l’albo in questione. Inoltre, di seguito potrebbero venire svelati alcuni colpi di scena della storia. Se ancora non l’avete letta ma avete intenzione di farlo: NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.
BETTINA, CHI SEI? – L’anno prossimo l’albo della serie regolare che uscirà a maggio festeggerà i 60 anni dalla prima apparizione di Bettina Ramblè, uno dei personaggi più amati dai nostri lettori storici. Lettori per cui lei non ha certo bisogno di presentazioni, ma per quelli “non storici”? Per loro ci siamo posti il problema. L’ultima apparizione di Bettina è stata nel 2019 (“La ribelle”) ma lì, per questioni di spazio, veniva dedicata una sola vignetta in flashback per ricordare chi fosse. Le sue precedenti comparse erano state in due Grandi Diabolik (nel 2014 e nel 1998), poi si passa direttamente alle sue prime apparizioni del 1966 e del 1971. Sentivamo quindi la necessità di rievocare i punti salienti del rapporto di Diabolik ed Eva con Bettina. In questo modo avremmo rinfrescato la memoria di chi lesse quegli albi all’epoca e raccontato, almeno per sommi capi, la loro storia a quelli che non l’avevano fatto.
MA COME? – La trama dell’albo che celebrerà il 60° di Bettina sulle pagine di Diabolik era ancora tutta da decidere, ma ci siamo subito resi conto che se avessimo provato a infilare lì il ricordo degli episodi precedenti, per la storia ai giorni nostri sarebbero rimaste troppe poche pagine e ne sarebbe risultata sacrificata.
Abbiamo perciò deciso di usare due albi distinti: uno dedicato soprattutto a rievocare il passato e uno successivo con l’avventura vera a propria.
Per la forma da dare al primo avevamo due precedenti illustri: “Ricordo del passato” (1969) e “Ricordo di Altea” (1971), entrambi nati da esigenze simili. Dovevano entrambi raccontare ai nuovi lettori arrivati nel frattempo il primo incontro tra Diabolik ed Eva Kant e quello tra Ginko e Altea. Avendo deciso di adottare la stessa formula, avevamo pronto anche il titolo: “Ricordo di Bettina”.
E QUANDO? – Stabilita forma e contenuto dell’albo, c’era da decidere quando pubblicarlo. Considerando vari fattori, abbiamo scelto di farlo uscire questo agosto. Da un lato ci faceva comodo per la programmazione, dall’altro agosto è il mese ideale per dare più risalto a questa prima usciata, un po’ trailer un po’ riassunto delle puntate precedenti. Questo perché è tradizionalmente il mese in cui, per via delle vacanze, più persone leggono Diabolik.
Ma a quel punto i tempi di lavorazione erano stretti. “Ricordo di Bettina” avremmo dovuto farlo in meno della metà del tempo che, di solito, dedichiamo alla realizzazione di un numero di Diabolik. La cosa però non ci spaventava, perché avevamo già deciso di usare comunque tre matitisti diversi che avrebbero lavorato in parallelo, riducendo a un terzo i mesi necessari per disegnarlo.
Per sicurezza abbiamo suddiviso anche il lavoro di sceneggiatura. A Roberto Altariva (che è attualmente al lavoro sulla sceneggiatura del 60° di Bettina) abbiamo affidato la parte dei flashback, mentre la cornice ai giorni nostri l’hanno scritta Enrico Lotti e Alessandro Mainardi. Lotti & Mainardi hanno dato un altro importante contributo a questa storia, è infatti loro l’idea dell’incipit: Diabolik derubando un ricettatore trova, tra la refurtiva in mano sua, uno dei cinque cagnolini d’oro che aveva regalato a Bettina bambina durante il loro primo incontro. È da questo loro spunto che Mario Gomboli e io siamo partiti per costruire la trama di questo albo.
UN FINALE APERTO – Il soggetto di questo inedito è stato chiuso e sceneggiato mentre stavamo ancora ragionando sulla trama dell’albo con protagonista Bettina che uscirà nel maggio del prossimo anno. Per questo motivo la situazione clinica del padre alla fine di questa prima storia è rimasta così in sospeso. All’epoca, infatti, non sapevamo se l’albo del 60° di Bettina si sarebbe aperto con lei che partecipava al funerale del padre, o col padre, ormai fuori pericolo, che lasciava l’ospedale oppure con lui ancora ricoverato e ancora tra la vita e la morte. Ovviamente ora noi lo sappiamo… ma voi, per scoprirlo, dovrete aspettare ancora un po’.
UN FINALINO RIVELATORE – Un’ultima curiosità: sia nell’albo originale (“Angoscia”, del 1966) che quando in seguito quella vicenda è stata rievocata (per esempio in “La vendetta ha la memoria lunga”, Il Grande Diabolik del 1998), di quei cinque cagnolini d’oro, se n’è sempre visto un solo, sempre lo stesso. Decidendo che nella vignetta finale li avremmo mostrati tutti e cinque, abbiamo anche dovuto decidere sei si trattava di cinque copie uguali della stessa statuetta o di una serie con cinque soggetti in cinque posizioni diverse. Per più di un motivo ci piaceva di più la seconda opzione ed è stato affidato a Giulia Francesca Massaglia il compito di immaginarsi le altre quattro pose. Così i lettori hanno potuto vederle per la prima volta in 59 anni.